lo scandalo - Mc 9,38-43.45.47-48 | ||
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Dal Vangelo secondo Marco |
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Chi scandalizzerà |
Oggi siamo immersi negli scandali di ogni tipo, qualità, intensità, ampiezza, coinvolgimento. Lo scandalo sembra colpire ogni ambiente: politico, economico, sociale perfino quello ecclesiale … quasi ad arrivare a pensare che ormai gli scandali non scandalizzano più. |
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chi non è contro di noi è per noi |
Gesù ci chiede di liberarci da una visione settaria, gelosa, chiusa. Il primo scandalo è proprio quello di credere di possedere Dio, di essere gli unici depositari del suo volto perché seguiamo lui. Il volto di Dio è rivolto a tutti e ogni “piccolo” ne è il custode (Mt 11,25); Gesù non afferma che tutti debbano appartenere al gruppo dei suoi discepoli, il volto di Dio travalica i confini della chiesa. Escludere coloro che “non ci seguono” è una pretesa, un potere che non ci deve appartenere per non esserne posseduti e scandalizzati. |
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Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me |
Gesù parla dello scandalo nei confronti dei piccoli. Qui la parola scandalo diventa delicatissima i piccoli sono i custodi del volto autentico di Dio negato ai sapienti e gli intelligenti. Il Mistero stesso di Dio si rivela proprio nella piccolezza, il Signore Gesù si è fatto piccolo per noi e tra noi e chi crede il lui è costituito in piccolezza. Lo scandalo di cui oggi si parla è un'aggressione alla evangelica piccolezza del credente. Non sono i bambini o gli ingenui, non è una affermazione moralistica o pseudotale, ma coinvolge ogni credente … coinvolge ciascuno di noi in quanto credenti e diventati piccoli. |
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ti è motivo di scandalo |
Lo scandalo dei piccoli credenti va intuito come lo scandalo del piccolo credente che è in ciascuno di noi. La mano, il piede, l’occhio “ti è motivo di scandalo” … Gesù non parla dello scandalo che può coinvolgere gli altri, ma lo scandalo verso se stessi, verso il piccolo credente che è in ogni suo discepolo … a rischio è quella immagine di Dio che il Signore ha donato in ciascuno di noi che ci rende liberi e capaci di amare e di entrare nella relazione con gli altri piccoli. Occorre prestare attenzione al proprio agire (mani), al nostro andare, alla nostra storia (piedi) a quello da cui ci lasciamo coinvolgere (occhi) per non diventare un ostacolo (scandalo) a noi stessi e alla nostra fede. Non si può perdere il dono che abbiamo ricevuto e che immerge (battezza) la nostra vita nella vita del Figlio di Dio che, obbediente all’amore del Padre, si fa piccolo fino alla croce. |
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